Il golden milk è una preparazione a base di bevanda vegetale, con curcuma, pepe e olio di mandorle. Questi sono gli elementi base, ma la bevanda può essere ulteriormente arricchita da miele, cannella e zenzero.
L'olio di mandorle è prezioso per le sue proprietà anti-ossidanti, la sua ricchezza in vitamina E, D, A, acido oleico e linoleico.
Ma senza girarci troppo intorno, le caratteristiche benefiche della bevanda dorata, sono dovute principalmente alla curcuma, che ne caratteristica anche il colore. La curcuma, curcuma longa, è una pianta della famiglia delle Zingiberaceae, originaria dell'India, e molto diffusa nel sud-est asiatico. È conosciuta da millenni per le sue proprietà medicinali, mentre in cucina si usa solitamente il rizoma.
I principi attivi di interesse terapeutico sono:
- curcuminoidi (3-5%) → oltre 50 molecole di cui la curcumina è il più studiato ed efficace;
- oli essenziali → turmeroni (4%) e altre 60 molecole. I turmeroni svolgono l'importante azione di favorire l'assorbimento dei curcuminoidi;
- flavonoidi, fenoli e altre molecole.
La curcumina agisce su moltissime vie di segnalazione cellulare, pensate che ne sono state studiate più di 326. Una delle azioni più spiccate è quella di immunomodulante: supporta le difese immunitarie potenziando l'attività delle cellule immunitarie, riducendo l'infiammazione e potenziando la produzione di anticorpi.
La curcuma ha inoltre un'azione antibatterica (su Streptococcus, Staphylococcus e Pseudomonas), antivirale (virus antinfluenzale A, HCV, HIV, Herpesvirus, HPV, norovirus) e antimicotica (Candida).
Il rizoma ha anche proprietà coleretiche e colagoghe, ovvero facilita la produzione e la secrezione degli acidi biliari, favorendo lo svuotamento della cistifellea a livello intestinale.
Ora non dovete pensare alla curcuma come ad un ingrediente miracoloso! Le quantità usualmente utilizzate per cucinare e speziare i nostri piatti sono minime. Tuttavia attraverso l'alimentazione lo scopo è sinergico e globale, non ci interessa l'uso singolo della curcuma ma la sua aggiunta ad un'alimentazione di qualità, equilibrata, che si arricchisce ancora di più grazie all'utilizzo di questa preziosa spezia. Se poi riusciamo ad inserirla con una certa frequenza questi effetti seppur minimi saranno ripetuti. Il golden milk rappresenta infatti un'idea di come poter utilizzare la curcuma in cucina, ma le possibilità sono svariate anche in piatti salati, per avere qualche spunto basta cercare nelle risorse infinite del web.
In persone affette da patologie infiammatorie croniche (fibromialgia, artrite, artrosi, etc), i benefici della curcuma possono essere davvero evidenti, ma in questo caso si consiglia l'utilizzo di elevate quantità tramite un'integrazione specifica.
Non solo chi ha patologie infiammatorie croniche può beneficiare della curcuma ma anche chi è affetto da dislipidemie (ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia, etc) e diabete mellito di tipo 2. Il diabete di tipo 2 è una malattia cronica e metabolica eterogenea, infatti molteplici sono i fattori implicati nella patogenesi. L'effetto potenziale di prevenzione e trattamento del diabete di tipo 2 della curcumina deriva dal meccanismo d'azione su più vie molecolari implicate nella patogenesi del diabete di tipo 2, ciò è dovuto alla peculiare struttura chimica della curcumina, in grado di avere un gran numero di bersagli molecolari. Difatti, la curcumina regola il metabolismo lipidico, ha attività antiossidante, riduce l'iperglicemia e l'infiammazione vascolare, ha effetto anti-apoptotico, migliora le funzioni delle cellule β pancreatiche, migliora la sensibilità e riduce la resistenza insulinica.
Le proprietà antitumorali della curcumina sono note, grazie alla modulazione della crescita cellulare, l'azione sulla sopravvivenza cellulare e apoptosi, mentre alcuni studi stanno indagando l'efficacia sull'Alzheimer. In chi assume farmaci è bene sottolineare come in alcuni di essi si è osservata un'interazione nell'assorbimento, nello specifico beta-bloccanti, quindi in tal caso è imprescindibile il preliminare confronto col medico.
La biodisponibilità rappresenta il problema principale nell'uso della curcumina, ciò è dovuto ad un limitato assorbimento intestinale e ad un importante metabolismo epatico. Diverse sono le tecniche sviluppate per bypassare tale problematica e migliorare la biodisponibilità della curcumina, l'assorbimento intestinale e la distribuzione corporea. Uno degli approcci utilizzati sfrutta l'interazione nella modalità di assorbimento che si osserva anche con alcuni cibi, ad esempio il pepe nero, che grazie alla piperina in esso contenuta ne aumenta l'assorbimento. Per questo il pepe è uno degli elementi costituenti del golden milk.
Articolo scritto a 4 mani con la Dott.ssa Angelica Chirillo.